"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 30 marzo 2018

Gioiosa Pasqua!

La Pasqua ci dice che in Cristo la nostra storia ha un senso e vale anche per noi l'esortazione di S. Paolo ai Filippesi: "Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti" (4,4)
Il Signore risorto ci doni la gioia: la vera vita! Gioiosa Pasqua!

Venerdì Santo: sia Crocifisso

Venerdì Santo: ore 9 -11 circa.
Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!». 
Mt 27,22

-Roman Emperor Paintings | Fine Art America-

Giovedì Santo - Il bacio di Giuda

Giovedì Santo ore 22-23 circa: Il bacio di Giuda.

L'atto stesso del tradimento di Giuda consisterà in un gesto che normalmente esprime l'amore: un bacio.

"Giuda si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì». E lo baciò. Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!».
-Mt 26,49-50-
-Giotto di Bondone (1267-1337), Cappella Scrovegni a Padova-

giovedì 29 marzo 2018

Giovedì Santo - La lavanda dei piedi

"Si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto". 
Gv 13,4-5 
-dipinto Madox Brown-

Mercoledì Santo- Giuda vende Gesù

Mercoledì Santo: Giuda vende Gesù.

Non permettiamoci di giudicare il traditore perché il cuore umano è un abisso esplorabile a fondo solo dal Creatore


"In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù". 

Mt 26, 14-16.

-Il Tradimento di Giuda è un affresco (150x140 cm) di Giotto, databile al 1306 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova-

Tutti i Vangeli collocano Giuda Iscariota in fondo alla lista dei discepoli di Gesù. Indubbiamente questo riflette la cattiva reputazione di Giuda come un traditore di Gesù. La parola aramaica Iscariota significa letteralmente "uomo di Keriot". Kerioth era una città vicino a Hebron (Giosuè 15:25). Tuttavia, Giovanni ci dice che Giuda era il figlio di Simone (Giovanni 6:11). Se Giuda era davvero un nativo di questa città, era l'unico della Giudea tra i discepoli. Gli abitanti della Giudea disprezzavano il popolo della Galilea come rudi coloni di frontiera. Questo atteggiamento può aver alienato Giuda Iscariota dagli altri discepoli. I Vangeli non ci dicono esattamente quando Gesù chiamò Giuda per unirsi al gruppo dei suoi seguaci. Forse era agli inizi, quando Gesù chiamò tanti altri (Mt 4: 18-22). Giuda funzionò come tesoriere dei discepoli, e almeno in un'occasione manifestò un atteggiamento avaro nei confronti del lavoro. Fu allora che una donna di nome Maria versò un prezioso unguento sui piedi di Gesù. Giuda si lamentò: "Perché questo profumo non è stato venduto per trecento denari, e non è stato dato ai poveri?" (Giovanni 12: 5).


mercoledì 28 marzo 2018

Il Presepe di Pasqua

Il Presepe di Pasqua presso la Basilica S. Stefano - Sesto S. Giovanni -
Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la passione fuori della porta della città. Usciamo dunque verso di lui fuori dell'accampamento portando il suo disonore. 
Lettera agli Ebrei 13,12s

venerdì 23 marzo 2018

Sacerdoti coraggiosi - monsignor Romero


https://www.facebook.com/catolicos.del.mundo.en.defensa.del.evangelio/videos/370799506656938/

24 marzo 2018: Giornata in memoria dei missionari martiri.
Un breve "sospiro doloroso" tratto dal film " Romero"
...Le retate e gli episodi più terribili si susseguono: un soldato spara perfino al tabernacolo di una chiesa ridotta a bivacco ed il Vescovo sotto il fuoco raccoglie le ostie consacrate...

Il Signore ci doni sacerdoti coraggiosi. Amen
Nel 1977 Monsignor Oscar Romero diventa Vescovo in Salvador. La situazione politico-sociale è gravissima: proprietari terrieri e ceti industriali, appoggiati dal Governo, nonchè dall'esercito, sono decisi a tenere a freno le agitazioni dei campesinos e del popolo. L'ombra del comunismo è temuta: le condizioni di vita della gente più umile sono miserevoli. Molti sacerdoti e religiosi hanno imbracciato il fucile in aiuto degli indifesi e tra di essi vi è Padre Rutilio Grande, amico del Vescovo, che presto viene barbaramente ucciso. Le pubbliche votazioni elettorali sono ostacolate, a costo di far scorrere il sangue: monsignor Romero, dapprima prudente, è accusato di tenere dalla parte dei ricchi e delle classi borghesi; poi, quando sequestri, sparizioni e delitti brutali si infittiscono, il suo impegno quotidiano diventa sfida e missione fino a celebrare una domenica un'unica Messa in tutto il Salvador, come segno di lutto ed in memoria per la morte di padre Grande, di un vecchio e di un bambino del tutto innocenti, e ciò malgrado le perplessità della stessa Commissione Episcopale Salvadoregna. Successivamente si fa ricevere dal Presidente designato, ma non ottiene il rilascio di prigionieri politici, ricevendo assicurazione per iscritto che questi sono "inesistenti". Personalmente, Monsignor Romero va a riprendersi in prigione, dove è stato torturato, il giovane sacerdote Osuna, uno dei suoi preti "ribelli" e guerriglieri, strappandolo così alle ire del duro Tenente Columa. Le retate e gli episodi più terribili si susseguono: un soldato spara perfino al tabernacolo di una chiesa ridotta a bivacco ed il Vescovo sotto il fuoco raccoglie le ostie consacrate. Trattenuto dalla polizia poi rilasciato il Vescovo - diventato persona scomoda - è ormai minacciato: sa che ne va della vita di coloro che lo amano e della propria ad un tempo. Nell'ultima sua omelia, egli invoca la pace, condanna la lotta fratricida che con le armi insanguina il Salvador, richiama ricchi e poveri alle verità del messaggio evangelico e dall'altare "ordina" il suo fermo "no alla brutalità della repressione". Ma un assassino, comandato all'uopo, lo uccide in Chiesa durante il sacro rito della Messa e l'eroico Vescovo muore il 25 marzo 1980, testimone e martire per il Salvador e per la Fede.
Papa Francesco, con proprio decreto del 3 febbraio 2015, ha infine riconosciuto il martirio in odium fidei di monsignor Romero, che è stato elevato alla gloria degli altari, come beato, in una solenne celebrazione in San Salvador, il 23 maggio 2015. La sua festa è stata fissata al 24 marzo, giorno della sua uccisione, la stessa giornata è stata proclamata dalle Nazioni Unite giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime. Il 6 marzo 2018, papa Francesco ha riconosciuto il miracolo necessario per la canonizzazione, della quale non è stata ancora stabilita la data.

Sognare sempre

I vecchi sogni erano bei sogni… 
Non si sono avverati…
comunque li ho avuti.
-dal film "I ponti di Madison County"

Quando l'arte diventa reale


Quando l'arte diventa reale. 
La meravigliosa scultura in CERA di Sam Jinks, vista anche alla Biennale di Venezia. Tutto sembra vero nei minimi dettagli, anche l'amore e il senso di protezione. Sam ha lavorato nella scultura commerciale per 11 anni e dopo essersi rifugiato a Melbourne, in Australia, ha continuato la sua opera realizzando le sculture iperrealiste L’uso del surreale e una certa tendenza verso l’introspezione psicologica sono evidenti e rendono le sue opere estremamente cariche di tensione emotiva.

Gentilezza sempre.



“Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende.”
Dante Alighieri

mercoledì 21 marzo 2018

Un cuore grato


Non essere così pessimista se ogni tanto le cose non vanno come vorresti. 
Sii sempre riconoscente per gli affetti e le persone che già hai vicino a te. 
Un cuore grato ti rende felice. 
-Buddha-

Amare, vedere, osservare...

Colui che non sa niente, non ama niente. / Colui che non fa niente, non capisce niente…/ Ma colui che capisce: ama, vede, osserva…/ La maggior conoscenza è congiunta indissolubilmente all’amore…Paracelso-
- “Amore e psiche" di A. Canova -

Luce sul candelabro

Se compiamo qualche opera buona dobbiamo sottrarci agli occhi degli uomini? Se temi quelli che ti guardano non avrai nessun imitatore: devi dunque essere visto. Ma non devi agire per questo scopo. -S. Agostino-

Mt 5,15 né si accende una lampada per metterla Sotto il moggio, ma SUL candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.

Perché non parli?


Legato a questa scultura di Mosè l'aneddoto secondo il quale Michelangelo, contemplandola al termine delle ultime rifiniture e stupito egli stesso dal realismo delle sue forme, abbia esclamato «Perché non parli?» percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.
A proposito della maestosa barba del Mosè, il Vasari disse che è scolpita con una perfezione tale da sembrare più «opera di pennello che di scalpello».

lunedì 12 marzo 2018

Speranza e sogni


“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale realizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare”.
Papa Giovanni XXIII

Incontrasi facilmente

Quelli che si amano e che sono nati gli uni per gli altri, si incontrano facilmente: le anime affini si salutano già da lontano.
-Arthur Shopenhauer-

mercoledì 7 marzo 2018

Solitudine cercata


La solitudine è un mondo molto sensibile. Volontariamente ci vestiamo in una dimensione diversa. Quasi senza far rumore, perché la solitudine questo ci chiede: un rispettoso silenzio per ascoltare o perderci nei pensieri a dispetto di tutto l'assordante rumore e dei quotidiani tormenti che ci circondano. Ogni tanto fa bene staccare la spina e vestirsi -elegantemente- di solitudine.
Agostino Mauriello

Cuore arido

In questo momento di cultura individualistica e narcisistica il pensare agli altri ci costa molta fatica. Siamo così stanchi ogni giorno, sono così pesanti i rapporti, il cuore in alcune zone è arido e congelato per cui siamo incapaci di guardare gli altri.

Valle di Akor...porta di speranza

5 marzo 2003- data che non possiamo dimenticare. 

"Se entriamo in luogo, che volevamo evitare, la nostra intima valle di Akor diventerà "porta di speranza" (scrive Venier)...io non ci sono ancora riuscita!

C'è chi accompagna con gioia i propri figli all'altare. Dopo 33 anni che Giuliana era con noi l'accompagnammo, con immenso dolore, in comunità psichiatrica (dopo 8 mesi di T.S.O -trattamento sanitario obbligatorio-e noi sempre presenti). ”Un tesoro prezioso da condividere con altre persone…riconsegnarle la sua fragile vita e sapere che sarà felice non solo con noi, ma anche senza di noi. Da quel giorno è scattata la parte più tosta di una maternità-paternità difficile: accompagnare il debole ad amare più di noi le persone che l'accudiscono ora, in parte con noi e, poi, dopo di noi...E' stata ed è una situazione forte...

- foto 2003 - comunità psichiatrica -Sacra Famiglia-Cesano Boscone-