"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 24 marzo 2014

Mia esperienza di vita sul Vangelo GV 8,31-59 della III domenica di Quaresima detta di "Abramo"


MIA ESPERIENZA DI VITA – VERITÀ’ PSICHIATRICA E PSICOLOGICA – 
LIBERTÀ’ IN QUELLO CHE CREDO

Sono stata invitata a parlarvi della mia testimonianza di vita alla luce di questa pericope del Vangelo.
Vi espongo, con semplicità, il perché, inaspettatamente, questo brano mi portò a meditare sui due temi: Verità e libertà, tra i tanti proposti, di questo Vangelo.

Sono sposata da 50 anni… i primi dieci anni trascorsero sereni condividendo con mio marito amore e grande fede nel Signore…poi un’adozione difficile di una bimba di tre anni con a carico una gravissima situazione psicologica e fisica diede una svolta decisiva alla mia vita che divenne una vita tumultuosa e agitata…

Difficoltà,stanchezza, preoccupazioni non erano nulla: mi dicevo:
TANTO IL SIGNORE ARRIVA SEMPRE!

Consultavo trattati di psicologia, di psichiatria, di neurologia, di pedagogia, di antropologia...riunioni, confronti con specialisti…

Pur nelle difficoltà mi sentivo libera nella verità delle discipline psichiatriche nelle quali mi trovavo a mio agio.

Gli anni trascorrevano, la mia preghiera si affievoliva, la Parola del Signore non fu più il mio primario alimento…

Stolta!...il Signore mi aspettava con pazienza alla svolta della mia vita proiettata nel futuro: domani…tra un mese…tra un anno…

Baldanzosa continuavo il mio cammino e come i giudei non trovavo un dubbio o una perplessità al mio comportamento.

Poi l’imprevisto: il crollo della verità e della libertà nelle quali avevo posto tutte le mie sicurezze vennero messe in discussione dagli eventi negativi che non davano respiro:…l’inizio di una mia grave malattia, morte improvvisa di alcuni miei familiari, regressione e inaudita violenza da parte di nostra figlia…

ed ecco…in agguato il buio della fede (fede che ormai non coltivavo più a favore di altri interessi)

Avevo solo, ultimamente, camminato con la mia presunzione!!!

Ricordo questo periodo come il più “drammatico vissuto” …
senza fede in Dio tutto non ha significato…

Trascorsi qualche mese in un baratro, ma una domenica di Quaresima entrai in Chiesa e l’omelia era “centrata” su questo Vangelo…e le parole di Gesù: “La verità vi farà liberi” continuavano a risuonarmi nel cuore…

Tornai a casa…riposi tutti i libri di consultazione psichiatriche…ripresi la Bibbia, apparentemente dimenticata in un angolo, e meditai sulla Parola del Signore che avevo ascoltato…

Meditavo e rimeditavo la Parola: Gesù mi diceva che la libertà della persona umana (fondamento della realizzazione di sé) era legata alla Verità… e la Verità è Gesù Cristo che è parola e rivelazione di Dio Padre. (ascolto e rimanere nella parola)

Mi diceva che la verità che libera non è quella che viene da me, attraverso le mie argomentazioni rassicuranti, ma è quella che viene da Dio…
…così metteva in discussione tutti i miei idoli, le mie verità, i miei schemi mentali...

Poco alla volta la Parola mi stava cambiando…
Gesù mi rendeva veramente libera nel senso che comunicando il suo Spirito mi faceva sperimentare l'amore del Padre, liberandomi dall'angoscia del nulla, dalla solitudine, dall'affannosa ricerca del bene terreno, rinunciando all'affermazione individualistica, all'egoismo possessivo.

…Ora mi sento sua discepola se cammino dietro a Lui, aderendo alla verità che è la sua persona, accogliendo la sua grazia, ed aprendomi alla comunione con Lui e alla comunione con i fratelli...

In questa esperienza di ascolto e di comunione, posso riconoscere che la mia esistenza riceve luce e vita vera.

Cerco di attuare la mia libertà nell'adesione alla legge evangelica con esperienza di preghiera, di servizio della persona e della vita secondo la rivelazione biblica del decalogo e del precetto dell'amore.

Cerco di attuare la verità cristiana come evento dell'amore di Dio che mi è stato rivelato in Cristo e che mi viene comunicato mediante lo Spirito e accogliendolo sono invitata a manifestarlo in modo credibile attraverso l'esperienza vissuta dell'amore reciproco tra i credenti e verso tutti, specialmente verso gli ultimi.

In questi ultimi 12 anni nella mia famiglia si sono susseguiti, senza tregua, eventi drammatici che hanno radicalmente modificato il mio vissuto e quello dei miei cari:

ho constatato, che collocando la mia vita sotto la luce del Vangelo, il mio essere famiglia si è arricchito perché chiamata a vivere l’amore puro cioè completamente gratuito non per possedere ma per aiutare ad “essere”.

La preghiera e la Parola di Dio mi hanno insegnato a stare stesa con Gesù sulla croce ma in proiezione di risurrezione.

La Verità continui ad illuminare il mio cuore e la mia mente per comprendere che la libertà è nel Vangelo di Cristo…


Vengo da Dio e vado a Dio. Questa è la mia avventura: avventura di figlia, non di schiava. 

Enrica
 presso Chiesa dell'Assunta - Sesto S. Giovanni 21 marzo 2014


Gv 8, 31-59 
Emoticon heart31Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; 32conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 33Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: «Diventerete liberi»?». 34Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 35Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. 36Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 37So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. 38Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». 39Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. 40Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l'ha fatto. 41Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». 42Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. 44Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 46Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio». 
Prima che Abramo fosse, Io Sono
48Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». 49Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. 50Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. ascolta mp351In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». 52Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: «Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno». 53Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». 54Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: «È nostro Dio!», 55e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. 56Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». 57Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». 58Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». 59Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

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